2012-01-15

Lo gnomo³ onirico

Ed eccomi ancora qui con un altro articolo in cui esprimo il mio giudizio su alcune scelte tecnologiche.
Il tema del giorno è Gnome 3 vs. Unity.

Diciamo che fino a ieri usavo Unity, da quando Gnome2 non è praticamente più disponibile.
C'è stata una discreta perplessità sull'impostazione adottata riguardo il menu laterale, e la gestione del desktop in generale.
Mi mancavano tante cose, come ad esempio un'indicazione chiara di quale area di lavoro stessi utilizzando (con Gnome2 c'era un applet che visualizzava la griglia evidenziando l'area di lavoro in primo piano), la mancanza di poter utilizzare delle applet da mettere sulla barra superiore (Gnome2 non la utilizzava per altro, Unity ci mette il menu).
Però la cosa era ed è superabile.

Note dolenti? per dirne una, la barra laterale a sinistra doveva essere mantenuta sempre visibile. Intanto perché avere una barra che ti compare sopra le finestre (ho sempre detestato le barre che entrano in primo piano sulla finestra attiva al movimento del mouse) è secondo me una cosa molto discutibile (specie quando hai a disposizione uno schermo fullHD. Avessi un 640x480, allora ... ), poi perché la zona di 32 pixel (dimensione minima impostabile) sotto la barra diventava ad un certo punto opaca (e sempre in primo piano) se si utilizzavano alcune funzioni di Compiz, come l'ingrandimento, rendendomi inaccessibile una striscia di 32 pixel dell'applicazione in corso.
Però, anche su questo ci si può passare sopra. In fondo con 1900 pixel di larghezza (e gkrellm attivo), perdere 32 pixel non è una cosa insormontabile.

Ho avuto problemi anche con il discorso del menu superiore che non sempre funzionava, specie con applicazioni come Eclipse. Per spezzare una lancia a favore di Eclipse c'é da dire che il problema nasce dalle varie personalizzazioni effettuate da chi integra questo IDE nel proprio ambiente di sviluppo. Per abbattere un'armeria e far saltare una santabarbara a sfavore di Eclipse, questo IDE è una cosa davvero oscena. Altro coltello serramanico tascabile spezzato a favore di Eclipse, non è che altri IDE se la passino meglio.

Fatto sta che mi riprometto di provare Gnome3, per vedere se la cosa va meglio, e devo dire che al 75% va meglio.

Perché al 75% e non all'80% o al 76,85342314%?
Il sistema (lo stesso, un i7 con scheda nVidia e 8GB di ram) risponde in modo più pronto alle sollecitazioni, contro una lentezza e un'inerzia proprie di Unity.
L'ambiente è un po' più pulito e personalizzabile, sebbene la personalizzazione diventa una cosa non alla portata di un click.

Il più grosso difetto? Gnome3 ti fa venire il mal di mare.
Intanto ho dovuto letteralmente manomettere la tastiera dicendo a Gnome che il tato Meta è mappato sul tasto Windows di destra. Questo evita che alla pressione del tasto Windows (che uso anche in combinazione con il mouse) senza ulteriori tasti si passi alla visione delle attività in corso (si riduce la finestra corrente, si mette in griglia con le altre aperte sull'area di lavoro, compaiono menu e altro).
Ho già discusso con amici (gente abbastanza autorevole) relativamente al mio giudizio di "completamente imbecille" riferito all'uso di uno stesso tasto come modificatore e come meta.
Il sistema considera il tasto come singolo se viene premuto da solo, come modificatore se quando si tiene premuto quel tasto si premono anche altri tasti.
Se si usa il mouse con il tasto premuto, questo viene inteso come singolo.

Poi la gestione delle aree di lavoro. È interessante il concetto di dinamicità sull'allocazione delle aree di lavoro (e facilmente bloccabile ad un numero fisso). È disorientante perché imprevedibile.
Birdack (un mio amico e collega con cui discuto spesso e di cui tengo molto il considerazione il giudizio, specie per contraddirlo), ad esempio zompa spesso su e giù per cercare le finestre aperte e sul suo sistema ha almeno 8 aree di lavoro (ok, spesso ne ho viste 4 o 5, ma sempre tante).
Io sono abituato a lavorare con un'organizzazione a griglia dove l'editor è punto centrale e shell, documentazione, browser, posta, ambiente di test, ecc sono posti tutto intorno all'editor a distanza 1 o 3.
Gnome 3 permette uno sviluppo monodimensionale, solo in verticale dall'alto verso il basso (ecco perché parlo di "mal di mare").

Parlavo di personalizzazioni possibili. L'intero sistema è personalizzabile con una serie di script.
So programmare, quindi vedrò di capire se ne vale la pena ed eventualmente mi saboterò il sistema per adattarlo più al mio modo di lavorare.
Su una cosa sono purtroppo certo, ossia che mi devo dimenticare lo sviluppo in griglia delle aree di lavoro o passare ad un altro desktop environment (Enlightment? quando lo rilasceranno, finalmente?) un po' più simile alla mia forma mentale e che non mi obblighi a prendere le pastiglie contro il mal di mare (non soffro di mal di mare, ma se per 8 ore al giorno o più vedete un quadro che fa su e giù ... )

1 commento:

  1. Allora passa ad xfce4 che e' praticamente una versione piu' semplice di Gnome2.

    Poi io salto da una finestra all'altra solo perchè ho il maledettissimo vizio di aprirmi 8000 terminali che poi vengono abbandonati a se...

    Di solito
    desk 1 Firefox
    desk 2 Eclipse
    desk 3 Teminale che serve
    desk 4 Varie (pdf..etc)

    Ma dato che poi apro 8000 terminali quando cerco il terminale che serve lo perdo nel marasma... ma nell'uso fatto da una perso "ordinata" saltare tra 3/4 terminali non mi sembra cosi' tanto diverso come muoversi a griglia che impegna molto di piu' l'attenzione...

    Ma sono preferenze...cmq anche a me molte cose di gnome3 non vanno proprio a genio e sto aspettando che le mettino a posto altrimenti cambio con xfce che usavo e su cui mi trovavo benissimo...

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